L'antico borgo di Santo Stefano

La posizione geografica di Santo Stefano è invidiabile: è adagiato a 1050 metri su un  pianoro di montagna alle falde di Monte Faito con vista sulla Marsica. Il sole anche nelle brevi giornate di inverno cala per ultimo rispetto a tutti gli altri paesi. Figurarsi nei mesi estivi! Le notizie storiche le attingiamo dalle opere del suo concittadino contemporaneo più famoso Pietro Bontempi, che aveva eletto Santo Stefano a centro del mondo. S. Stefano deve la sua origine ad una badia benedetta che si perde nei secoli. Mai una bolla è stato tanto menzionata quando quella di Clemente III, che sembra aver assunto per questi paesi un’importanza pari alle tavole della legge che Dio dette a Mosè sul Monte Sinai. Gli storici abruzzesi ’’l’hanno ripetutamente “saccheggiata” perché è un punto di riferimento costante. Ed ancora Santo Stefano è menzionato (ecclesia S. Stephani in Caprili) nella suddetta Bolla emanata nel 31 maggio 1188. Fonti storiche di rilievo sono le visite pastorali del Vescovo dei Marsi e le iscrizioni sui portali delle case, che in qualche modo riportano in superficie il passato: l’incisione del 1533 è nella casa del Rinaldi, l’altra del 24 settembre 1583 è posta nell’architrave di una finestra bifora della chiesa parrocchiale. “Il territorio di Santo Stefano” scrive Pietro Bontempi – segnava il lembo confinale dei Marsi Albesi, poichè in Valdevarri e precisamente nella località “le Colonnelle”, sì rinvenne una lapide (poi scomparsa nella chiesa di Santa Maria del vicino Scanzano) con l’inscrizione “Albensium fines”.

Nel 1709 nel corso della visita di Mons. Francesco Bernardino Corradini erano registrate due chiese: una dedicata a Santo Stefano con gli altari e le cappelle della Beata Maria Vergine di Del Magistris, del Santissimo Crocifisso di proprietà della famiglia Gagliardi e di Sant’Antonio di Padova. L’altra era quella di Santa Maria della Neve.  La chiesa di Santo Stefano annovera una tela dipinta nel 1670 dal tagliacozzano Giuseppe Guadagnoli raffigurante Santo Stefano Protomartire ed è esposta nell’altare maggiore. Nella sagrestia c’è una lunetta dove è rappresentata l’Annunciazione, una croce metallica della mena sulmonese e, nella cappella, un crocefisso in legno appartenenti ai Gagliardi.  Una data importante nella storia della piccola frazione è quella del 14 luglio 1832, al quando venne in Abruzzo Ferdinando II Re delle Due Sicilie allo scopo di determinare i confini del Regno. “Attraversando la Valle Roveto – scrive Bontempi – il 13 luglio giunse ad Avezzano, ma si fermò solo per prendere un po’ di riposo, e proseguì subito per Tagliacozzo; ove arrivato sull’imbrunire e solennemente accolto dalla popolazione plaudente, col concerto musicale ed una sfarzosa illuminazione, fu ospite del conte Tommaso Resta, al quale conferì il privilegio della catena d’onore al portone del palazzo. Il giorno seguente il Re, dirigendosi verso il Cicolano, fu a Santo Stefano, il cui parroco (Don Feliciano Gagliardi) annotò: “Nel giorno 14 del mese di luglio passò in questo paese alle ore 20 il nostro Sovrano (D.G.) Ferdinando Secondo beneficando tutti. Lode a Dio sempre, e gli dia lunga serie di anni, e lo prosperi in ogni suo desiderio”. Da Santo Stefano Ferdinando II, lungo Valdevarri, si recò a Tufo di Carsoli a dar vita d’onore al barone Giuseppe Coletti; indi, attraversando Leofreni, Rocca Berarda e Campolano, andò a Borgo S. Pietro e poi a Cittaducale e ad Aquila”.  Dopo questa “storica” visita, Santo Stefano non ha più vissuto momenti magici, ma ha dovuto subire invece il colera, ha fornito la sua gioventù migliore alle numerose guerre che si sono succedute e, non ultima, l’emigrazione, che ha avuto lo stesso effetto devastante del colera! Nel 1871 Santo Stefano aveva una popolazione residente di 462 abitanti, mentre nel 1971 era di 435.  In questi cento anni – che hanno sconvolto il mondo – la popolazione si è mantenuta pressoché costante, ma gli ultimi decenni hanno prodotto (così come nelle altre frazioni) una diminuzione che tutti sperano sia terminata. 

Palazzo Paoluzi - Tomei

E’ oggi anche se poco conosciuta, un’opera di un importante interesse artistico e culturale. Costruito adiacente alla piazzetta centrale domina tutto S. Stefano, una vera e propria roccaforte con tanto di posti di difesa e di una piccola prigione interna. Si possono ammirare di questo palazzo sicuramente il portale principale completamente in pietra, che immette in un cortile interno composto di arcate e loggione, ma la caratteristica principale che lo distingue dagli altri è sicuramente la sua scalinata interna che si innalza a spirale all’interno del palazzo. Essa è composta da gradini, capitelli e colonne interamente scarpellate a mano. Si racconta che nobili importanti salivano questa scalinata addirittura a cavallo fino a raggiungere il salone principale. Oggi si lavora per riportarlo ai vecchi splendori ma con non poche difficoltà.                 

E’ oggi anche se poco conosciuta, un’opera di un importante interesse artistico e culturale. Costruito adiacente alla piazzetta centrale domina tutto S. Stefano, una vera e propria roccaforte con tanto di posti di difesa e di una piccola prigione interna. Si possono ammirare di questo palazzo sicuramente il portale principale completamente in pietra, che immette in un cortile interno composto di arcate e loggione, ma la caratteristica principale che lo distingue dagli altri è sicuramente la sua scalinata interna che si innalza a spirale all’interno del palazzo. Essa è composta da gradini, capitelli e colonne interamente scarpellate a mano. Si racconta che nobili importanti salivano questa scalinata addirittura a cavallo fino a raggiungere il salone principale. Oggi si lavora per riportarlo ai vecchi splendori ma con non poche difficoltà.               

 (tratto dal libro  “Sante Marie frazioni e territorio”)  

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Tutto ciò che devi sapere

Info Utili

1. Dove si trova la Grande Panchina?

Si trova nella Riserva Naturale delle Grotte di Luppa. In un luogo che permette ai visitatori di ammirare tutto il territorio. Presso l’ufficio della Riserva è possibile ottenere tutte le informazioni dettagliate per raggiungere la  grande panchina.

2. Che cos'è il Big Bench Community ProJect?

Il Big Bench Community Project (BBCP) è un’iniziativa ideata dall’artista Chris Bangle, che consiste nell’installazione di grandi panchine in varie località panoramiche.

3. Dove è possibile reperire il Passaporto ufficiale del Big Bench Community Project?

É possibile acquistare il proprio Passaporto Ufficiale del “Big Bench Community Project” presso l’ufficio della Riserva. Ciò ti permetterà di iniziare subito a collezionare i timbri delle panchine visitate.

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