Il Sentiero delle Fornaci è un percorso di dodici chilometri che attraversa borghi suggestivi e paesaggi mozzafiato, collegando antiche fornaci abbandonate, testimonianza fondamentale del passato industriale del territorio.
Il sentiero è parte del Cammino della Brigantessa, che si ricollega al più ampio Cammino dei Briganti, attraversando il Borgo Poggetello fino a Sante Marie.
Gli anziani del luogo ricordano la presenza di numerose fornaci di laterizi, chiamate”fornache”, sparse tra i comuni di Sante Marie e Tagliacozzo. Alcune di queste fornaci si trovavano sopra Sante Marie, vicino al valico della Civitella, mentre altre erano a Scanzano, nei pressi della strada per Tubione. Tuttavia, il nucleo più importante di fornaci era situato nei pressi di Poggetello, lungo la strada che costeggia il fiume, nella località nota come Fornaca.
In quest’area, fino ai primi anni Cinquanta, erano attive almeno quattro fornaci che producevano mattoni e laterizi per il territorio circostante.
Oggi, molte di queste strutture sono andate distrutte o sono state convertite in legnaie e depositi, ma alcune rovine rimangono visibili tra i campi e la boscaglia. La prima fornace incontrata lungo il sentiero apparteneva ai cugini Francesco e Armando Grossi ed è conosciuta come fornaca di Pippitto, dal soprannome del nonno di uno degli attuali proprietari. Anche se utilizzata come deposito, questa fornace è ancora ben conservata, con le sue mura che si ergono quasi intatte.
Poco più avanti si trovano i resti della fornace dove lavoravano i cinque figli di Antonio Grossi, conosciuti come “Le Marocche”. Proseguendo per circa 130 metri, si arriva alla fornace di Sabatino Grossi, coperta dalla moderna tettoia della segheria Grossi, dove la camera di cottura e i pilastri angolari sono ancora ben visibili.
Oltre alle fornaci, l’area conserva tracce storiche come una piccola vasca circolare per la raccolta dell’acqua piovana e la sorgente chiamata Fonte di Santa Lucia, luoghi che ricordano l’importanza di queste strutture per la comunità locale e per il paesaggio economico del passato.
Percorso circolare facile di 11.4 Km e dislivello positivo di 387mt.
Partendo dal centro di Sante Marie, segue il primo tratto del Cammino dei Briganti fino al Km 2,5 per poi deviare a destra fino a raggiungere il centro abitato di Poggetello dove saremo al Km 6 del tracciato, attraversato Poggetello arriveremo al bivio che abbiamo incontrato a salire , e gireremo a sinistra , qui incontreremo i resti delle antiche fornaci dove venivano prodotti manufatti per l’edilizia dell’epoca ,tegole e mattoni in terracotta. in questo punto ci reimmettiamo di nuovo sull’ultimo tratto del Cammino dei Briganti che lasceremo circa al km 8.5 del nostro tragitto , infatti in questo punto gireremo a destra e attraverseremo la S P 23 e ci dirigeremo alla volta del caratteristico borgo di San Giovanni Km 9.4 Attraversato il centro del paese arriveremo sul sentiero dal quale scorgiamo la nostra meta Sante Marie , oltrepassato il campo sportivo ci teniamo a sinistra sulla carrareccia che ci porterà sul sentiero della pineta , che seguiremo fino ad arrivare a Piazza Aldo Moro di Sante Marie da dove è iniziato il nostro viaggio.
Il Poy Art ha creato una sinergia tra passato e presente, utilizzando il Sentiero delle Fornaci come spazio espositivo all’aperto. Antonio Lavorgna, desideroso di recuperare l’antica tradizione locale dell’argilla e della produzione di mattoni, ha selezionato e collaborato con l’artista Salvatore Troiano per creare un forno estemporaneo, rievocando le tecniche di cottura di un tempo. Insieme a Angelica Tulimiero e agli abitanti del borgo, Troiano ha costruito un forno con rami secchi, argilla e carta, dando vita a un’esperienza artistica e comunitaria unica.
Per richiamare la tradizione dei mattoni prodotti a Poggetello e Sante Marie, Lavorgna e Troiano hanno ideato il progetto dei mattoni artistici, coinvolgendo artisti come Carmine Foschino (Korvo), Angelica Tulimiero, Massimo Iadarola e lo stesso Troiano. Questi mattoni sono stati inseriti in piccole casette di legno, progettate da Lavorgna in collaborazione con l’associazione Borgo Poggetello, e sono visibili lungo il Sentiero delle Fornaci, creando una connessione tra arte, territorio e memoria storica.
Lungo il sentiero si incontrano opere che arricchiscono il percorso e rendono l’esperienza immersiva:
– Torce nella notte di Massimo Camplone, ispirata a Virgilia D’Andrea;
– Una tela astratta di Nicolò Guarraci, che cattura le emozioni del luogo;
– Una poesia dedicata a Poggetello, scritta dalla poetessa torinese Luisa Gavazza e installata su
un totem in legno fornito dalla segheria Grossi e dall’associazione Borgo Poggetello;
– Un’installazione in ferro dedicata alla natura e alla pace del luogo, di Merima e Cristian;
– Un’opera in ferro sull’intelligenza artificiale, di Antonio Lavorgna, direttore artistico del Poy Art;
– Bocche Aperte, una scultura in ceramica di Ottavio Coppola;
– Un’installazione di Irene Macalli, dedicata al tema dello spopolamento;
– Un’opera pittorica raffigurante il rospo e i briganti, di Claudia Fabi;
– Un’opera brutalista in cemento di Massimo Francalanci.
Queste creazioni formano un vero museo a cielo aperto che accompagna i visitatori da Poggetello fino a Sante Marie, immergendoli in un percorso dove arte e territorio si fondono armoniosamente.
Grazie alla collaborazione tra Antonio Lavorgna e la poetessa Luisa Gavazza, il Poy Art e il Sentiero delle Fornaci hanno ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale, venendo selezionati per essere raccontati durante l’evento Radio Utopia/Notizie Dal Mondo presso il Padiglione Francia della XVIII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia 2023. Questo riconoscimento ha confermato il valore del progetto, che dimostra come l’arte possa rigenerare un borgo semiabbandonato, creando un dialogo tra la tradizione locale e l’innovazione culturale.